Nelle navate della Basilica di Alzano sono stati esposti i disegni, le bozze, i graffiti (e le opere in 3D! 🙂 degli studenti delle scuole bergamasche che hanno accolto l’invito a reinterpretare i capolavori della Basilica dopo aver partecipato a una visita guidata dei volontari dell’Associazione Amici della Basilica di San Martino.
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Titolo del lavoro: CALEIDOSCOPIO
Autori: Classe 3°A – Scuola Secondaria di I Grado – Comunità Scuola Paolo VI di Alzano lombardo (Bergamo) con il supporto della prof.ssa Angela Casati e di Marcello Cenati (manibit.it)
Breve sinossi dell’opera:
CALEIDOSCOPIO è un’opera composita, che racchiude in sé diverse tipologie di elaborati a cui ci siamo dedicati nelle ore di Informatica e di Arte e Immagine in questi mesi. È un lavoro che viaggia sul doppio binario digitale – reale dove la tecnologia si fonde con la dimensione del reale, del vissuto e del ricordo personale: in tal modo, la stampa 3D, i pixel delle immagini digitali, i generatori di immagini con intelligenza artificiale dialogano e giocano con i nostri ricordi legati alla Basilica, l’opera e il dettaglio che ha colpito di più l’unicità del nostro sguardo.Â
In occasione del centenario della Basilica, così, partendo dal particolare della bussola d’ingresso delle Sagrestie, un bambino che tiene tra le mani il modellino della facciata della Basilica di Ignazio Briolini, abbiamo costruito con il software Tinkercad il nostro modellino della facciata.
Successivamente, poi, abbiamo riflettuto sulla storia dell’edificio, fatta di stratificazioni architettoniche, facciate che cambiano, forme che evolvono e opere che si aggiungono, ma anche immaginato le tante storie personali dei fedeli che nei secoli si sono legate a questo luogo, tanto speciale per tutti gli alzanesi. Ognuno di noi, quindi, è andato in Basilica per scattare la fotografia del particolare che ha attirato la sua attenzione o per catturare un’inquadratura, magari inedita, dell’edificio… ci siamo sentiti un po’ come Monet, che per lungo tempo non si è stancato di osservare e ritrarre la Cattedrale di Rouen!
In seguito, partendo da riferimenti fotografici trovati nel Web, li abbiamo rielaborati realizzando ad inchiostro nero un disegno su foglio acetato e carta da lucido.
Per concludere il nostro lavoro siamo ritornati al digitale da cui eravamo partiti, modificando alcune fotografie con un effetto artistico che le rendesse simili ai nostri disegni e facendone stampare altre dalla stampante 3D con una tecnica di rilievo particolare che attraverso la luce trasforma l’oggetto stampato rivelando il soggetto della fotografia con piani di profondità in gradazioni di grigio.Â
Infine, tutti questi elementi sono stati assemblati, come fossero singoli pixel, o, per l’appunto, i frammenti in cui ciascuno, come i pezzi di vetro dentro il caleidoscopio, ha scomposto la Basilica, su un pannello di plexiglas, in modo tale da creare una nuova immagine: la Basilica di Alzano secondo la nostra interpretazione creativa, che compone i frammenti individuali in un’unità nuova, corale, comunitaria; il risultato finale costituisce un richiamo visivo alle pavimentazioni della chiesa e delle sacrestie.
Per osservarla al meglio consigliamo di posizionare il pannello davanti a una finestra, oppure sospeso nell’ambiente, in modo tale da poter apprezzare, grazie alla luce – come si faceva con le antiche diapositive – tutte le sue sfumature!Â
Composizione e testo di Angela Casati
Da un’idea originale della prof.ssa Gritti
Laboratorio promosso dal dirigente scolastico Giulio Caio